mercoledì 7 settembre 2011

CONCLUSIONE

Le ricerche mi hanno portato a una conclusione ovvia, a molti bambini non piace il cibo sano e presentato in maniera naturale.
Questo è il problema.
La soluzione è mischiare il gioco al cibo, cosicché che il nostro bambino possa mangiare in modo igenico e senza distrarsi dal cibo.
Da qui nasce BBFOOD.
BBFOOD è una catena di piccole leccornie da asporto per i più piccoli che riuscirà a soddisfare tutte le
richieste, sia dei bambini, sia dei genitori.
BBFOOD utilizza le classiche formine da spiaggia, per far divertire i bambini nel mangiare cibi sani.
Tutti i bambini vorranno mangiare questi piccoli animaletti dalle quarantotto ricette differenti a rotazione.

GIOCHI BIMBI PER LA SPIAGGIA

La linea dedicata ai bambini per i giochi da spiaggia spazia in più e più forme e oggetti differenti.
Qui sopra possiamo notare alcuni esempi.
Piccoli giochi che molti genitori utilizzano per far mangiare il proprio figlio con tutta la probabilità e il rischio
che la sabbia entri negl’alimenti e con il risultato molto spesso di incorre in cibi poco igenici.
Ma ovviamente è bene notare come i bambini siano attratti da tali distrazioni.

LEGO FOOD

LEGO LE CRITICHE



Nell’anno 2003 il bilancio della LEGO accusò un deficit di 188 milioni di euro, costringendo il presidente Poul Plougmann alle dimissioni e Kjeld Kirk Kristiansen a ritornare al comando.
Nell’anno successivo furono licenziati circa un migliaio di dipendenti, per ridurre i costi.
Nonostante questo provvedimento, nell’ottobre del 2004 la LEGO accusò un deficit ancora maggiore, e
Kristiansen si dimise nuovamente, versando alla società più di 100.000 euro dal suo patrimonio personale.
Nel 2004 la LEGO decise di modificare le tonalità di alcuni colori: grigio, grigio scuro, marrone e viola, malgrado i primi tre fossero i fondamentali del sistema LEGO. Tale modifica ebbe un forte impatto sugli utenti e fu criticata per l’impossibile unione delle nuove tonalità con quelle precedenti.

LEGO L'ESPANSIONE

I classici omini LEGO, in inglese minifigs: la loro prima apparizione risale al 1978
Nel 1970 la LEGO occupava oltre 900 dipendenti. Nel 1971 la LEGO cominciò ad occuparsi specificamente anche del mercato femminile, con l’introduzione di parti di mobilio e case per bambole. Nel 1972 l’universo LEGO si espanse anche nel settore trasporti, con l’introduzione di scatole con navi e barche realizzate con scafi realmente galleggianti. Nello stesso periodo Kjeld Kirk Kristiansen, il figlio di Godtfred Kirk Christiansen, entrò a far parte della direzione aziendale, dopo essersi specializzato con corsi di business in Svizzera e Danimarca.
Uno dei primi successi ottenuti da Kjeld fu la creazione di nuovi stabilimenti di produzione e di dipartimenti di ricerca e sviluppo con l’incarico di mantenere l’azienda aggiornata su prodotti e metodi di produzione.
Nel 1974 comparvero le prime figure umane con braccia posizionabili, all’interno della scatole della linea LEGO family, che diventò la più venduta in assoluto. Nello stesso anno fu introdotta una prima versione di “persona in miniatura”, ma non aveva braccia orientabili né la riproduzione disegnata dei lineamenti del volto. Fu inaugurato un nuovo impianto di produzione a Enfield negli Stati Uniti.
Le scatole della Serie Expert furono introdotte nel 1975, dedicate a costruttori LEGO più esperti. Questa linea poco dopo (1977) prese il nome di Expert Builder. Entrambe le serie comprendono parti mobili come ingranaggi, differenziali, cremagliere, leve, assi e perni, per costruire modelli realistici come automobili con sospensioni, sterzo, cilindri e pistoni in movimento. Infine il mondo LEGO si completò nel 1978 con l’aggiunta degli “omini” la cui iconografia sarebbe divenuta celebre. Questi hanno gambe e braccia orientabili, un sorriso accogliente, e un caratteristico viso di colore giallo. Furono inclusi in varie scatole, permettendo ai costruttori di riprodurre e popolare città ed edifici, strade, veicoli, treni e navi con la stessa scala.
Un’altra espansione significativa delle linee LEGO avvenne nel 1979, quando videro la luce i primi set spaziali. Personaggi in tuta d’astronauta, razzi, Rover lunari ed astronavi contribuirono a rendere questa serie molto popolare.
Fabuland, una serie dedicata ai più giovani in cui i personaggi erano animaletti (gattini, cagnolini, topolini, conigli, caprette, maialini, scimmiette ecc.), venne creata nello stesso anno, come anche la serie Scala (dedicata a ragazzine) che permette di assemblare elementi di gioielleria. Sempre nel 1979 Kjeld Kirk Kristiansen divenne il presidente della LEGO, concludendo un decennio di rafforzamento ed ampliamento della società.
Nel 1980 la LEGO istituì la Divisione Prodotti Educativi, con l’obiettivo specifico di espandere le potenzialità educative di questi giocattoli. Aprì uno stabilimento di confezionamento in Svizzera, seguito da un secondo in Jutland (Danimarca) per la produzione di pneumatici LEGO.

LEGO L'ESPANSIONE

Nel 1959 fu fondata all’interno dell’impresa la divisione Futura, un piccolo staff responsabile della creazione di nuove idee per lo sviluppo del prodotto. Un altro incendio della fabbrica colpì la LEGO nel 1960, distruggendo gran parte del magazzino di giocattoli di legno. La solidità della linea dei mattoncini in plastica permise di abbandonare la produzione di giocattoli in legno. Entro la fine di quell’anno la LEGO impiegava 450 persone.
Gli elementi nel corso degli anni hanno subito piccole modifiche, visibili principalmente nella parte inferiore. Il 1961 ed il 1962 videro l’introduzione delle prime ruote, un’innovazione che consentì di costruire automobili ed altri veicoli con i mattoncini. Sempre in questo periodo, la LEGO introdusse una speciale linea di mattoncini adatta al mercato prescolare e stipulò un accordo che permise alla Samsonite Corporation di produrre e vendere i prodotti LEGO in Canada. L’accordo durò fino al 1988. I set di mattoncini del sistema LEGO erano all’epoca circa 50.
Nel 1963 il materiale utilizzato per i mattoncini, l’acetato di cellulosa, fu abbandonato a favore di un composto più stabile, la plastica ABS (acrilonitrile butadiene stirene), tuttora usato. Il nuovo materiale è atossico, meno soggetto a perdita di colore e deformazioni e più resistente al calore, agli acidi e ad altri elementi chimici. I mattoncini prodotti a partire dal 1963 conservano ancora la loro forma e il loro colore quarant’anni più tardi e ancora possono essere collegati con mattoncini prodotti oggi.
Nel 1964 furono per la prima volta inclusi i manuali d’istruzione nelle confezioni di LEGO. Una delle serie di maggior successo fu il sistema treno, prodotto a partire dal 1966: la confezione originale comprendeva un piccolo motore a 4,5 volt, mentre due anni dopo fu introdotto un motore a 12 volt.
Il 7 giugno 1968 fu creato il Parco Legoland a Billund, con elaborati modellini di città in miniatura interamente costruiti con i mattoncini LEGO. Il parco di 12.000 metri quadrati ebbe nel primo anno 625.000 visitatori e nei vent’anni successivi crebbe di dimensioni fino a diventare otto volte la grandezza originale, e raggiungere la media di circa un milione di visitatori l’anno. Nel 1968 furono vendute oltre 18 milioni di confezioni di LEGO.
Nel 1969 venne messo in vendita il sistema Duplo, rivolto ad un pubblico di bambini più piccoli, con mattoncini di dimensioni più grandi, e dunque più sicuri. Il nuovo sistema era comunque compatibile con i mattoncini LEGO, inseribili sopra i mattoncini Duplo, rendendo possibile ai bambini un graduale passaggio tra i due modelli durante la crescita.
Gli anni 1960 assistettero ad una notevole espansione della società, sia in termini di fatturato, sia in termini di dipendenti.

LEGO LE ORIGINI

L’invenzione dei mattoncini è dovuta a Ole Kirk Christiansen, un falegname di Billund. Col tempo la sua modesta impresa familiare crebbe fino a diventare uno dei maggiori produttori di giocattoli del mondo. Nel 1916, Christiansen aprì a Billund una piccola falegnameria, mediante la quale si occupava della costruzione di abitazioni e arredi interni per le fattorie della regione. Nel 1924, la bottega fu colpita da un grave incendio, scatenato per errore da uno dei suoi due giovani figli. Christiansen non si perse d’animo e, ripresosi dalle difficoltà, ricostruì una bottega più grande della precedente; nonostante ciò, la Grande depressione del 1929 non tardò ad avere conseguenze sul suo tenore di vita. Cercando un sistema per mitigare i costi di produzione, pensò allora di fabbricare versioni in miniatura dei suoi prodotti, in modo da velocizzare il processo di progettazione. Tali miniature furono l’ispirazione per la produzione di giocattoli che sarebbe cominciata di lì a poco. Christiansen, infatti, iniziò a fabbricare giocattoli. Ebbe però un successo modesto, anche perché le famiglie della zona non potevano permettersi l’acquisto di giocattoli per i propri bambini, e, spesso, saldavano i conti dando in cambio cibo. Per restare sul mercato, Christiansen continuò quindi a produrre anche attrezzi ed
arredi. A metà degli anni trenta, la moda dello yo-yo gli diede un breve periodo di prosperità, che però terminò in poco tempo. Per non perdere il materiale rimasto in magazzino, dalle parti degli yo-yo invenduti ricavò ruote per camion giocattolo. In questo periodo, il figlio Godtfred iniziò a lavorare attivamente con lui.
Nel 1934 Christiansen coniò per i suoi giocattoli il nome LEGO, prendendo ispirazione dalla locuzione in lingua danese leg godt (“gioca bene”). Quando l’utilizzo della plastica si diffuse, Christiansen la introdusse nella propria produzione. Uno dei primi giocattoli modulari ad essere costruito fu un camion scomponibile. Nel 1947, Ole Kirk e Godtfred crearono i primissimi esemplari di mattoncini assemblabili in plastica, prendendo spunto da quelli prodotti dalla società Kiddicraft e brevettati da Hilary Harry Fisher Page. Nel 1949, LEGO ne iniziò la produzione, chiamandoli Automatic Binding Bricks. I mattoncini, composti di acetato di cellulosa, erano sviluppati seguendo la tradizione dei blocchetti in legno da sovrapporre già commercializzati dall’azienda. I mattoncini
potevano essere assemblati e disassemblati fra loro, facendo combaciare le sporgenze rotonde sulla faccia superiore con le cavità rettangolari presenti sul fondo. L’uso della plastica per produrre giocattoli non fu visto all’epoca con molto favore da rivenditori e consumatori. Molte delle scatole di LEGO vennero restituite per scarsa vendita. Con l’avvento del 1954 Godtfred diventò direttore della LEGO. I mattoncini presentavano ancora problemi di duttilità: le loro possibilità di collegamento erano piuttosto limitate e non erano molto versatili.
Nel 1958 fu studiato il mattoncino nella forma di lì in poi utilizzata, e i pezzi furono migliorati con l’inserimento di un cilindretto nella cavità inferiore, che aggiungeva supporto alla base permettendo maggiori opzioni di collegamento e stabilità dei pezzi.

LEGO

Molte attività ricreative ed educative per i bambini utilizzano l’uso di simpatici mattoncini di lego per stimolare l’attenzione e la creatività dei piccoli.
Ho voluto esaminare l’azienda di maggior successo nel campo dei bimbi: LEGO.



Lego è un produttore di giocattoli danese, noto internazionalmente per la sua linea di mattoncini assemblabili. L’azienda, fondata nel 1916 da Ole Kirk Christiansen, ha iniziato a produrre i famosi mattoncini a partire dal 1949, ma soltanto dal 1958 essi assumono la particolare forma che ne caratterizza ancora oggi gli assemblaggi. Dalla iniziale serie classica, l’azienda ha nel tempo realizzato anche la serie Duplo, dedicata ai più piccoli, poi ha creato anche dei mattoncini più grandi (quindi non ingeribili) e più facilmente incastrabili, e anche la serie Technic rivolta ai più grandi, costituita dalla gran quantità di pezzi meccanici, ingranaggi, motori, e perfino programmabile. Più recentemente il marchio è stato applicato con successo, sempre rimanendo fedele a se stesso, anche ad alcune serie di videogiochi e film.


MCDONALD'S ETICHETTE

MCDONALD'S CRITICHE

A livello mondiale la società è contestata per l’impatto ecologico ed economico indotto dai metodi di
coltivazione ed allevamento necessari ai propri approvvigionamenti, nonché per le qualità dietetiche dei cibi proposti, sovente ritenuti troppo ricchi di grassi. Sono sorti numerosi gruppi ed associazioni di protesta che hanno organizzato boicottaggi. In qualche caso le proteste sono sfociate nella violenza, determinando attacchi e danneggiamenti dolosi ai franchising.
Particolare rilievo mediatico hanno avuto in questo contesto le azioni di ATTAC in Francia, guidate dal suo cofondatore e leader dei sindacati degli agricoltori José Bové il quale, per aver letteralmente smontato (assieme ad altri dimostranti) un ristorante (prefabbricato) McDonald’s nel 1999, è finito in carcere. In Francia fu piazzata persino una bomba all’esterno di un ristorante; l’azione provocò la morte di una dipendente.

MCDONALD'S FIGURE PROFESSIONALI

L’azienda McDonald’s adotta una classificazione molto originale ma anche molto semplice per i propri dipendenti. Questo modello è stato esportato in ogni Paese dove McDonald’s ha fatto nascere delle filiali, creando molti contrasti con le varie normative nazionali. In Italia, ad esempio, la suddivisione dei ruoli è molto criticata, in quanto basata sul principio del “lavoratore tuttofare”. Pur esistendo almeno una decina di figure professionali, la differenza fra di esse è meramente gerarchica, dal momento che praticamente ogni livello è addestrato per svolgere la maggior parte delle mansioni.
Ecco le varie figure, partendo dalla “base” lavorativa:
• Crew : svolge mansioni promiscue di cucina, servizio al cliente, sbarazzo sala e rifornimento ai
vari livelli;
• Crew-delivery : svolge le stesse mansioni del crew, ma in più si occupa della gestione del magazzino,
provvedendo a rifornimento, rotazione delle merci e controllo delle scadenze;
• Crew-trainer : svolge le medesime mansioni del crew, occupandosi però anche della formazione dei
neo-assunti;
• Hostess e Steward : si occupano delle pubbliche “relazioni” con i clienti , con particolare riguardo per i bambini, organizzando e gestendo feste di compleanno e varie altre attività
ricreative. Possono svolgere relazioni esterne aziendali, promuovendo convenzioni
con aziende locali. Non hanno funzioni di coordinamento dei crew;
• Capo Hostess : svolge le stesse mansioni delle hostess e si occupa di coordinare il lavoro delle stesse;
• Training Manager : affiancato ad un Manager esperto, si occupa di gestire e controllare il personale nel proprio turno o nella propria postazione, assegnando le mansioni del turno, curando
apertura e chiusura delle casse e tenendo la contabilità giornaliera;
• Assistant Manager : svolge in autonomia le medesime mansioni del Training Manager, occupandosi anche della formazione dello stesso. Sviluppa il piano degli orari del personale (Manager
esclusi), evade gli ordini della merce, sovrintende all’HACCP e definisce il piano
delle pulizie del locale. Ha il compito di aprire e chiudere il punto vendita e ha la responsabilità della contabilità di cassa;
• Vice-Direttore : definisce il piano degli orari dei Manager, ma si occupa più in generale di coordinare
tutte le attività di punto vendita, seguendo le indicazioni fornite dal Direttore, in
merito a politiche aziendali e di sviluppo;
• Direttore : definisce il piano di sviluppo dei Manager, presenzia alle ispezioni degli organi istituzionali ai vari livelli, si occupa più in generale di coordinare tutte le attività dei collaboratori del
punto vendita.

MCDONALD'S IMPATTO GLOBALE

Un altro fatto sembra aggravare la crisi dell’azienda: la Walt Disney ha annunciato che non rinnoverà il contratto dal valore di un miliardo di dollari per lo sfruttamento dei diritti dei personaggi Disney. L’accordo, stipulato dieci anni fa, si era rivelato strategico per le campagne di marketing McDonald’s, specialmente per quelle rivolte al pubblico dei più piccoli.
Paesi con fast food McDonald’s è divenuto l’emblema della globalizzazione, alcune volte definita come la “McDonaldizzazione” della società. La rivista The Economist usa l’indice Big Mac: la comparazione tra i prezzi del Big Mac in vari paesi può essere usata per calcolare in maniera informale il potere d’acquisto. Dato che McDonald’s è strettamente associata con la cultura e lo stile di vita degli Stati Uniti, la sua espansione internazionale è stata definita parte dell’americanizzazione e dell’imperialismo culturale americano.
Alcuni osservatori hanno suggerito che la compagnia avrebbe incentivato la crescita dello standard qualitativo dei servizi nei mercati in cui entra. Un gruppo di antropologi ha studiato l’impatto che McDonald’s ha sull’ Asia Orientale e in particolare su Hong Kong. Quando la catena aprì nel 1975, McDonald’s fu il primo ristorante a offrire luoghi di ristoro puliti portando così i clienti a pretendere lo stesso dagli altri ristoranti o dalle altre istituzioni.
In aggiunta al suo effetto sugli standard commerciali, McDonald’s è stato anche un grimaldello di forzatura mutando le abitudini dei clienti. Popolarizzando l’idea di ristorante da pasto veloce, sostiene lo studio di Watson, McDonald’s ha condotto all’allentamento o all’eliminazione di vari tabù come il mangiare mentre si cammina, un’abitudine frequente in Giappone. McDonald’s, inoltre, ha livellato gli strati sociali durante le cene: non ci sono problemi per alcuni clienti che potrebbero essere imbarazzati se qualcun altro ordinasse del cibo più costoso in un ristorante; la differenza di prezzo dei cibi di McDonald’s è infatti minima, e non dipendente dalla maggiore/minore pregiatezza degli ingredienti, così da non poter categorizzare socialmente i clienti.

MCDONALD'S LA STORIA

In questo modo ho analizzato un cibo e un posto che i bambini di tutte le età adorano, purtroppo però non apprezzato allo stesso modo dai genitori.
Questo posto si chiama MCDONALD’S.
La McDonald’s Corporation è la maggiore catena di ristoranti fast food del mondo, ed è statunitense.
Gestisce le proprie filiali direttamente, o per mezzo del franchising. La sede è ad Oak Brook, un sobborgo di Chicago, nello stato dell’Illinois. I ristoranti McDonald’s sono diffusi in tutto il mondo (impiegano a tempo pieno circa 438.000 persone) e sono diventati uno dei simboli più riconoscibili e contestati della cosiddetta globalizzazione.
Nel 1937 i fratelli McDonald Richard e Maurice aprirono ad Arcadia, in California, un chiosco di hot dog.
Il primo ristorante denominato McDonald’s verrà aperto nel 1948 a San Bernardino, sempre in California. La svolta nella storia dell’azienda si ebbe nel 1955, quando Ray Kroc, fornitore di frullatori, fondò “McDonald’s Systems, Inc.” che facilitava il franchising ai nuovi ristoranti. Nel 1955 apre il primo ristorante della compagnia fondata da Kroc a Des Plaines, Illinois. Nel 1967 fu aperto il primo ristorante all’esterno degli Stati Uniti e, per la precisione, in Canada, a Richmond, una città della Columbia Britannica. Il 1971 fu l’anno del primo fast food in Europa: in Olanda, a Zaandam (città nei pressi di Amsterdam). Il mese di marzo 2006 sembra segnare una brusca battuta d’arresto nella storia del successo del marchio in Europa. In Gran Bretagna è stata annunciata la chiusura di 25 punti vendita della catena per mancanza di clienti, a seguito di un trend negativo consolidatosi negli ultimi due anni e che fa inoltre escludere l’apertura di nuovi franchising anche per il prossimo anno. La crisi è stata spiegata dal responsabile europeo della catena, Denis Hennequin, come un segno di “stanchezza” del marchio. Un recente sondaggio condotto nel Regno Unito ha rivelato che solo l’1% degli adolescenti tra i 13 ed i 15 anni considera come propri preferiti i pasti serviti da McDonald’s, un’enorme diminuzione rispetto al valore rilevato lo scorso anno presso la stessa fascia d’età, pari all’8%.

IDEE PROPOSTE SUL MERCATO

Build-a-Meal.
I bambini a tavola fanno i capricci?
La nuova idea che si trova sul mercato propone un piatto che riproduce un cantiere e sul quale il
bambino può giocare a costruire il proprio cibo prima e durante il pranzo.
Un gioco sicuramente educativo che può stimolare un enorme valore didattico, il piatto che vedete in foto con tanto di gru, materiali da costruzione, segnaletica e mattoncini.
Questa invenzione ha riscosso scarsi risultati perchè trasformare in gioco il momento del cibo può essere controproducente e i bambini, col tempo, non si abitueranno più a mangiare senza questo piatto.
Poi per non parlare di quando bisogna portare il bambino al ristorante, credete sia comodo portare sempre in borsa un piatto? Nessuno può pensarlo realmente, quindi idea molto carina ma da scartare a prescindere.
Piatti con incise piccole filastrocche o canzoncine.
Un’altra idea estremamente carina e interessante, ma quando ci troviamo fuori casa e non ci ricordiamo la loro canzoncina riportata sul piatto? E quando non vedono il loro bellissimo piatto disegnato?
Sono dolori, purtroppo anche questa bellissima idea verrà scartata dai genitori che non vogliono ulteriori difficoltà con il loro bambino.

CONSIGLI PER I “VERDUROFOBI”

Ecco cosa suggeriscono altri pediatri per coloro che non amano la verdura:
1. Offrire piatti piacevoli alla vista ma semplici.
2. Proporre forme e colori divertenti e creative
3. Preferire verdure tenere e non troppo cotte, meglio se ancora croccanti, cotte al vapore o crude
4. Se non vuole la frutta, proporgli frullati, magari camuffati nello yogurt;
se non vuole le verdure preparare passati, minestroni, polpette e quiche
5. Non allarmarsi né sgridarlo se rifiuta un nuovo alimento, ma riproporglielo di tanto in tanto, insieme a cibi noti e accettati
6. Non dare premi né punizioni associate al cibo: funziona poco
7. Non obbligarlo a mangiare per forza
8. Mangiare insieme, con la famiglia intorno al tavolo, magari chiacchierando senza la tv accesa.
Ricordarsi che l’esempio di ciò che assaporano gli adulti vale più di mille prediche.
9. Farsi aiutare dal bambino a preparare e cucinare gli alimenti
10. Sfruttare le esperienze collettive, come il pasto all’asilo o a scuola, oppure il pasto con fratelli e
cuginetti: molto del gusto dei piccoli e della loro capacità di accettare nuovi sapori dipende dal gusto
dei suoi coetanei.

I CONSIGLI PER FAR MANGIARE I BAMBINI

Per far mangiare i bambini a tavola molte volte ci si inventano storielle o piccoli giochi interattivi, alcuni esempi sono riportati qua sotto.
Piccole canzoni:
“Ci son due coccodrilli ed un orangotango, due piccoli serpenti, un´aquila reale, un gatto, un topo e un elefante, non manca più nessuno, solo non si vedono i due leocorni!” Mimando gli animali mentre si canta e imboccando il proprio figlio allo stesso tempo.
Inventare storie utilizzando qualche pupazzetto di gomma (preferibili a quelli di peluche, data la quantità di pappa volante).
Qua sotto sono riportate piccole filastrocche:
-Giacomino non ama mangiare: i suoi genitori lo pregano e lo implorano ma senza successo. Una notte però il mago Famelicus visita la cucina di quella casa. «Sono stufo di sentire i capricci di questo bambino: si merita una bella lezione». E, fatto un incantesimo, sparisce. La mattina dopo, la mamma va in cucina a preparare il caffé, ma il barattolo sembra incollato al tavolo. Lo stesso accade con le tazzine, lo zucchero e i cucchiaini. Tira, forza e spingi, ma non c’è nulla da fare. Quando Giacomino va in cucina, richiamato da quel trambusto, vede il piatto di pasta al sugo che ha lasciato ieri a cena: affamato com’è, si mette in bocca un maccherone, e proprio in quel momento il barattolo del caffé fa un saltello. Tutti si girano stupiti. Giacomino mangia un altro boccone e la tazzina fa un balzo sul ripiano. Al terzo boccone, il cucchiaino salta da solo dentro la zuccheriera. Al quarto
due bicchieri fanno un brindisi. È proprio così: quando Giacomino mangia, gli oggetti della cucina si muovono da soli. Mette in bocca un altro boccone e la forchetta tintinna sul piatto; poi, al boccone successivo, l’olio e l’aceto si toccano facendo cin cin. «Questa cucina è stregata!», esclama papà. «Ma no, papà, sono solo io!», lo rassicura Giacomino, e per provarlo mette in bocca l’ultimo maccherone. In quel momento un uovo sul tavolo prende a rotolare veloce, sempre più veloce e viene afferrato al volo dalla mamma: «Bravo Giacomino! - dice la mamma - hai imparato a far muovere gli oggetti della cucina. E con questo uovo ti preparo una bella torta al cioccolato!».
-Lo gnomo mangione
C’era una volta uno gnomo mangione
gustava gli gnocchi a colazione
A pranzo ed a cena
per digerire
mangiava castagne a non finire.
Pane panino
Mangia bambino.
Pane pagnotta
La zuppa non scotta.
Pane crostino
Dai solo un pochino.
Pane e salame
Mangia se hai fame.
Pane in cassetta
Appena una fetta.
pane salato
Hai già mangiato.
Pane e genuinità
Nella giusta quantità.
-Ognuno ha la sua pappa
Pappa, pappa
I pesci sono per la gatta,
le fiorentine per i Toscani,
gli ossi per i cani,
le bacche per gli uccellini,
il latte per gli agnellini,
il formaggio per i topolini,
e la pappa buona per i bambini.
Mangia tutto, mangia che ti conviene,
fai la pappa, bimbo, che ti fa bene!
-La cuoca Gelsomina
La cuoca Gelsomina
è una cuoca sopraffina
cuoce le tagliatelle
prepara le frittelle.
La torta al cioccolato
e quella di gelato
sono la sua specialità,
una vera bontà
Filastrocche per gli alimenti più importanti:
.IL LATTE
Il latte è una bontà, bevine ogni giorno in grande quantità! Son di latte: lo yogurt ed il gelato Il burro, la
panna e il formaggio prelibato
.I LEGUMI
Sono semi di tanti formati crudi o cotti van mangiati. Sono molto nutrienti. Fanno bene alle ossa e ai denti
.L’ACQUA
Forse l’acqua, tu non lo sai, che se manca sono guai. Guarda un po’ nella giornata Quanta acqua hai consumata!
Ora sai che se ne và, bevine in grande quantità.
.I CEREALI
Con i chicchi del buon grano, macinati piano piano, si prepatra la farina, bianca e leggera e morbidina. Con
la farina che si cucina? Torte, pane e pasticcini, pasta e grissini. Se qualcosa ho dimenticato: dillo tu se l’hai
mangiato!
.LE PROTEINE
Nome difficile proteine per i bambini e le bambine. In molti cibi le puoi trovare ma di tutto devi mangiare. Un
pò di questo! Un po’ di quello per poter crescere forte e bello.
Ai bambini piace tanto fare pasticci con il cibo e molti pediatri suggeriscono di lasciarli fare per prendere
confidenza: con il risultato di pavimenti imbrattati e vestiti impregnati di pappa.
Per i più grandicelli il problema non è più farli mangiare, ma farli stare seduti a tavola e quindi si consiglia di
farli un po´ giocare mentre mangiano, facendo loro dei disegni per attirare l’attenzione o leggere dei libretti.
Un’altra tecnica consiste nel mettere in tavola l’alimento preferito del bambino per convincerlo a sedersi in
modo di iniziare il pasto con quello, per poi passare al resto.

SPIEGAZIONE BBFOOD

BBFOOD nasce da un’idea di un fast food
aperto solo nel periodo estevo grazie ad
alcune sue caratteristiche:
 1) perchè è il periodo più difficile riguardo alla
    gestione dei più piccoli grazie alle tante
    distrazioni che si trovano in spiaggia
 2) perchè promuove solo alimenti freschi e poco
    pesanti, nel momento della digestione, in modo che i
    genitori non si debbano preoccupare se il proprio figlio
    vada in acqua prima delle 2 ore previste
 3) grazie alla dotazione del secchiello integrato nel
    trasporto del cibo

BBFOOD

Il rito del cibo da mangiare in spiaggia.
 Molte persone usano trascorre le loro vacanze estive al mare
   con i propri figli.
     Spesso decidono di trascorrere l’ora di pranzo in spiaggia
        creando un vero e proprio rito collettivo.
          Così BBFOOD entrerà nella vita di tutte le famiglie per
            facilitarne l’ora di pranzo.
               BBFOOD è una catena che vende alimenti sani per i più piccoli.
                  Le ricette sono 48, vengono messe a rotazione sul mercato e
                    si trovano sotto forma di piccole formine animali.
                      La particolarità è che ho sfruttato l’idea dell’impilabilità del
                        cibo, grazie al ricordo di un gioco che amavo molto da piccola,
                          che ho trasformato il contenitore del cibo in secchiello e che
                            ho fornito in dotazione una posata due in uno.